COSA FACCIAMO
Le donne hanno spirito civico e pratica politica vogliono essere presenti e non escluse dalla vita pubblica e sociale (istituzionale ed associativa); vogliono avere un approccio unitario e solidale, evitando divisioni e distinzioni rispetto alle altre realtà.
Per questo, Consulta le Donne persegue scopi di rilevante interesse pubblico, come la tutela del diritto di cittadinanza contro ogni forma ed espressione di abuso, di ingiustizia e di violazione della legalità contro la persona, l’ambiente ed il territorio, nel quale cittadine/i vivono ed operano.
Consulta le Donne punta sul coinvolgimento della cittadinanza, in particolare delle donne e dei giovani, per favorire, attraverso la condivisione di valori, competenze ed esperienze, il rinnovamento politico ed il cambiamento culturale.
Consulta le Donne ha intercettato la domanda di partecipazione della cittadinanza e di rappresentanza delle istanze delle donne che l’attuale assetto politico locale non ha voluto o saputo raccogliere e si è fatta portavoce e strumento operativo di partecipazione democratica, al fine di rendere effettivo il diritto dei cittadini di concorrere alle scelte politiche e contribuire a rinnovare i processi democratici e inclusivi, attraverso valori, prassi, pratiche e modelli condivisi.
Al suo interno Consulta le Donne è organizzato in sottogruppi di lavoro tematici, affidati ad un coordinatore.
Il gruppo tuttavia pone al centro della sua attenzione l’autonomia decisionale dell’individuo nel suo ambiente e nella sua rete di relazioni sociali ed istituzionali.
Consulta le Donne si autofinanzia e valuta, prima dell’accettazione, eventuali contributi di sponsor privati.
Per questo, Consulta le Donne persegue scopi di rilevante interesse pubblico, come la tutela del diritto di cittadinanza contro ogni forma ed espressione di abuso, di ingiustizia e di violazione della legalità contro la persona, l’ambiente ed il territorio, nel quale cittadine/i vivono ed operano.
Consulta le Donne punta sul coinvolgimento della cittadinanza, in particolare delle donne e dei giovani, per favorire, attraverso la condivisione di valori, competenze ed esperienze, il rinnovamento politico ed il cambiamento culturale.
Consulta le Donne ha intercettato la domanda di partecipazione della cittadinanza e di rappresentanza delle istanze delle donne che l’attuale assetto politico locale non ha voluto o saputo raccogliere e si è fatta portavoce e strumento operativo di partecipazione democratica, al fine di rendere effettivo il diritto dei cittadini di concorrere alle scelte politiche e contribuire a rinnovare i processi democratici e inclusivi, attraverso valori, prassi, pratiche e modelli condivisi.
Al suo interno Consulta le Donne è organizzato in sottogruppi di lavoro tematici, affidati ad un coordinatore.
Il gruppo tuttavia pone al centro della sua attenzione l’autonomia decisionale dell’individuo nel suo ambiente e nella sua rete di relazioni sociali ed istituzionali.
Consulta le Donne si autofinanzia e valuta, prima dell’accettazione, eventuali contributi di sponsor privati.
COSA SOSTENIAMO
Consulta le Donne sostiene progetti ed iniziative, anche proposti da altri, che siano occasione di maturazione di una esperienza culturale e sociale e di una potenziale battaglia civica.
Consulta le Donne parte dalla premessa che il rinnovamento sociale e politico debba essere autopromosso dal “basso" e che esso richieda un profondo cambiamento culturale, a cominciare da una più diffusa “visione” di genere ed una maggiore consapevolezza del valore e degli effetti dell’agire politico.
Per affrontare il cambiamento è importante che esso sia riconosciuto e sostenuto da molti ed un primo significativo segnale potrà essere rintracciato nella risposta che i cittadini e le Istituzioni daranno all’istanza delle donne di essere più presenti nella vita pubblica.
Non si può più prescindere, dunque, nelle scelte amministrative, politiche e strategiche, dal tenere conto del principio di gender mainstreaming e cioè della adeguata considerazione delle differenze esistenti tra le situazioni di vita, le esigenze e gli interessi rispettivamente degli uomini e delle donne, in tutti i programmi e gli interventi economici e sociali. Tutte le misure da adottare dovrebbero pertanto conformarsi all'obiettivo della parità tra gli individui ed essere valutati in base agli effetti che producono sul rapporto di genere.
Nella rivendicazione per il riconoscimento della propria legittimazione democratica vi è una pretesa politica: che esso si traduca in giustizia, equità sociale ed uguaglianza di status.
In questa fase il tema centrale è la rappresentanza di genere e le pari opportunità ai vari livelli istituzionali ed ambiti sociali, non prescindendo da un rigoroso monitoraggio di tutte le scelte dell'Amministrazione comunale circa la rispondenza delle sue attività agli interessi generali della cittadinanza.
L’aspirazione forte del gruppo è riuscire, attraverso la Consulta territoriale delle donne ed il Consiglio dei giovani, a generare partecipazione e relazioni fiduciarie diversificate per costruire una rete di rapporti territoriali, che consentano di affrontare le questioni e le problematiche di vita concreta con i cittadini, con le Istituzioni locali e con le altre realtà associative per promuovere un processo democratico inclusivo in alternativa all’attuale sistema che nega di fatto i diritti di cittadinanza.
I cittadini, le donne, i giovani, devono scegliere di partecipare e la rappresentanza di genere è solo il primo passo e non è l’unico spazio pubblico in cui essi si possono impegnare per sollecitare una diversa attenzione al gender mainstreaming.
Consulta le Donne parte dalla premessa che il rinnovamento sociale e politico debba essere autopromosso dal “basso" e che esso richieda un profondo cambiamento culturale, a cominciare da una più diffusa “visione” di genere ed una maggiore consapevolezza del valore e degli effetti dell’agire politico.
Per affrontare il cambiamento è importante che esso sia riconosciuto e sostenuto da molti ed un primo significativo segnale potrà essere rintracciato nella risposta che i cittadini e le Istituzioni daranno all’istanza delle donne di essere più presenti nella vita pubblica.
Non si può più prescindere, dunque, nelle scelte amministrative, politiche e strategiche, dal tenere conto del principio di gender mainstreaming e cioè della adeguata considerazione delle differenze esistenti tra le situazioni di vita, le esigenze e gli interessi rispettivamente degli uomini e delle donne, in tutti i programmi e gli interventi economici e sociali. Tutte le misure da adottare dovrebbero pertanto conformarsi all'obiettivo della parità tra gli individui ed essere valutati in base agli effetti che producono sul rapporto di genere.
Nella rivendicazione per il riconoscimento della propria legittimazione democratica vi è una pretesa politica: che esso si traduca in giustizia, equità sociale ed uguaglianza di status.
In questa fase il tema centrale è la rappresentanza di genere e le pari opportunità ai vari livelli istituzionali ed ambiti sociali, non prescindendo da un rigoroso monitoraggio di tutte le scelte dell'Amministrazione comunale circa la rispondenza delle sue attività agli interessi generali della cittadinanza.
L’aspirazione forte del gruppo è riuscire, attraverso la Consulta territoriale delle donne ed il Consiglio dei giovani, a generare partecipazione e relazioni fiduciarie diversificate per costruire una rete di rapporti territoriali, che consentano di affrontare le questioni e le problematiche di vita concreta con i cittadini, con le Istituzioni locali e con le altre realtà associative per promuovere un processo democratico inclusivo in alternativa all’attuale sistema che nega di fatto i diritti di cittadinanza.
I cittadini, le donne, i giovani, devono scegliere di partecipare e la rappresentanza di genere è solo il primo passo e non è l’unico spazio pubblico in cui essi si possono impegnare per sollecitare una diversa attenzione al gender mainstreaming.